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As a process transformation company, we rethinks and rebuilds processes for the digital
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Il Codice CER è un acronimo di Catalogo Europeo dei Rifiuti. È un sistema di codifica standardizzato a livello europeo che assegna un codice a sei cifre a ciascun tipo di rifiuto. Il codice CER consente di identificare in modo univoco la tipologia di rifiuto, facilitando la tracciabilità e la gestione lungo tutta la filiera, dalla produzione allo smaltimento o recupero. L’uso del codice CER è obbligatorio nella documentazione relativa alla gestione dei rifiuti, come il FIR e il Registro di Carico e Scarico.
È un documento obbligatorio che tutte le aziende che producono o gestiscono rifiuti speciali devono tenere aggiornato. In questo registro vengono annotati tutti i movimenti di rifiuti in entrata (carico) e in uscita (scarico), inclusi dettagli come la quantità, la tipologia di rifiuto, il codice CER, la data di produzione o gestione e i dati del destinatario o del fornitore. Il registro consente di monitorare e documentare la gestione dei rifiuti, garantendo la tracciabilità e facilitando eventuali controlli da parte delle autorità competenti.
FIR è un acronimo di Formulario di Identificazione dei Rifiuti. È un documento che deve accompagnare ogni trasporto di rifiuti dal luogo di produzione al sito di smaltimento o recupero. Il FIR contiene informazioni dettagliate sul produttore dei rifiuti, il trasportatore, il destinatario finale, la tipologia e la quantità di rifiuti trasportati, oltre al codice CER e alle eventuali caratteristiche di pericolo.
Questo formulario è fondamentale per garantire la tracciabilità dei rifiuti durante il trasporto e per attestare che il trasferimento avvenga nel rispetto delle normative vigenti.
ViViFir è un acronimo di Vidimazione Virtuale dei FIR. È un sistema digitale introdotto per semplificare e modernizzare il processo di vidimazione dei Formulari di Identificazione dei Rifiuti. Con ViViFir, le aziende possono vidimare i FIR in modalità virtuale attraverso piattaforme online autorizzate, eliminando la necessità di vidimazione fisica presso gli uffici della Camera di Commercio. Questo sistema contribuisce a ridurre gli adempimenti burocratici, velocizzare le operazioni e diminuire l’uso di carta, favorendo una gestione più efficiente ed ecologica dei documenti relativi ai rifiuti.
RENTRI è un acronimo di Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti. Si tratta di un sistema informatico nazionale istituito per digitalizzare e migliorare la tracciabilità dei rifiuti lungo tutta la filiera. Il RENTRI consente alle aziende di registrare online le informazioni relative alla produzione, al trasporto, al recupero e allo smaltimento dei rifiuti. Questo strumento facilita il monitoraggio da parte delle autorità competenti, migliora la trasparenza del sistema di gestione dei rifiuti e contribuisce a prevenire pratiche illegali o non conformi alle normative ambientali.
MUD è un acronimo di Modello Unico di Dichiarazione ambientale. È una dichiarazione ambientale che le aziende obbligate devono presentare annualmente alle autorità competenti, solitamente entro il 30 aprile di ogni anno. Il MUD contiene dati dettagliati sulla quantità e sulla tipologia di rifiuti prodotti, trasportati, recuperati o smaltiti nell’anno precedente. Questa dichiarazione permette di raccogliere informazioni utili per la pianificazione e il controllo ambientale a livello nazionale, contribuendo a una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti.
Rappresenta l’insieme delle operazioni finali volte a eliminare i rifiuti che non possono essere recuperati o riciclati. Lo smaltimento può avvenire attraverso diverse modalità, come il conferimento in discarica controllata, l’incenerimento con o senza recupero energetico, o altri trattamenti specifici. È fondamentale che lo smaltimento sia effettuato nel rispetto delle normative ambientali per evitare contaminazioni del suolo, dell’acqua e dell’aria, nonché per tutelare la salute pubblica.
Indica i processi attraverso i quali i materiali o l’energia contenuti nei rifiuti vengono estratti e riutilizzati. Il recupero può essere materiale, come nel caso del riciclaggio di metalli, plastica o vetro, o energetico, attraverso la combustione controllata dei rifiuti per produrre energia elettrica o termica. Le attività di recupero sono fondamentali per ridurre l’uso di risorse naturali, diminuire la quantità di rifiuti destinati allo smaltimento e promuovere uno sviluppo sostenibile.
È un processo specifico di recupero che prevede la trasformazione dei rifiuti in nuovi materiali o prodotti. Il riciclaggio contribuisce a ridurre il consumo di materie prime, l’energia necessaria per la produzione e le emissioni di gas serra. Esempi comuni includono il riciclaggio della carta, del vetro, delle plastiche e dei metalli. Il riciclaggio è un elemento chiave nell’economia circolare, in quanto estende il ciclo di vita dei materiali e riduce l’impatto ambientale complessivo.
Sono permessi rilasciati dalle autorità competenti che autorizzano le aziende a svolgere attività legate alla gestione dei rifiuti, come il trasporto, il recupero, lo smaltimento o il trattamento. Le autorizzazioni ambientali definiscono le condizioni operative, i limiti di emissione e le misure di controllo che l’azienda deve rispettare. Ottenere e mantenere queste autorizzazioni è fondamentale per garantire che le attività siano svolte in modo legale e sostenibile, minimizzando l’impatto ambientale.
Registro ufficiale in cui devono iscriversi tutte le imprese e gli enti che svolgono attività di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento di rifiuti. L’iscrizione all’Albo è obbligatoria e garantisce che le aziende operino nel rispetto delle normative ambientali.
Figura professionale prevista dalla normativa ambientale, incaricata di garantire che le attività di gestione dei rifiuti dell’azienda siano svolte in conformità con le leggi vigenti. Il Responsabile Tecnico deve possedere requisiti di competenza e formazione specifici.
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